Bcachefs via DKMS in Debian 13 e Ubuntu: guida all’installazione

Il filesystem Bcachefs, noto per le sue funzionalità avanzate come copy-on-write, checksum di dati e metadati, snapshot, compressione e gestione di più dispositivi, ha recentemente subito una svolta importante.

Kent Overstreet, lo sviluppatore principale, ha deciso che Bcachefs verrà mantenuto come modulo esterno al kernel tramite DKMS (Dynamic Kernel Module Support), abbandonando la strada del supporto “in-kernel” dopo che il filesystem è stato dichiarato externally maintained.

Questo significa che ora esiste un repository APT ufficiale (apt.bcachefs.org) che offre i pacchetti necessari per Debian e Ubuntu per installare Bcachefs con DKMS, oltre agli strumenti utente (bcachefs-tools).

Quali distribuzioni sono supportate

Il nuovo repository copre diverse versioni di Debian e Ubuntu, in particolare:

  • Debian 13 “Trixie” (la stabile attuale)
  • Debian Testing “Forky” e la unstable (“Sid”)
  • Ubuntu 25.04 “Plucky Puffin” e Ubuntu 25.10 “Questing Quokka” (attualmente in beta)

Installazione: guida passo-passo

Ecco come configurare Bcachefs via DKMS sul tuo sistema Debian o Ubuntu:

Passo 1: aggiungere la chiave GPG

Scaricare e aggiungere la chiave per il repository ufficiale:

Passo 2: aggiungere il repository

Aggiungiamo i repository digitando:

Passo 3: aggiornare l’indice dei pacchetti

sudo apt update

Passo 4: installare bcachefs-tools

sudo apt install bcachefs-tools

Questo installerà gli strumenti necessari e dovrebbe includere il modulo DKMS per Bcachefs.

Passo 5: formattare e montare una partizione con Bcachefs (opzionale / a rischio)

Attenzione: questi comandi cancellano i dati sulla partizione specificata.

Dove al posto di sdX dovremo inserire la partizione dove installare bcachefs (esempio sda)

Per un uso stabile si può considerare l’aggiunta a /etc/fstab del dispositivo formattato, usando UUID.

Perché DKMS e cosa cambia

Il cambiamento verso un modulo DKMS comporta diversi impatti:

  • Il modulo verrà ricompilato automaticamente ad ogni aggiornamento del kernel, garantendo compatibilità senza dover ricompilare a mano.
  • Si separa dal kernel principale, il che significa che le versioni “fisse” del kernel (o i rami stabili) non includeranno nuove feature di Bcachefs fino a quando non verranno integrate esternamente.
  • Per gli utenti che dipendono da Bcachefs come filesystem di root, è importante che il modulo DKMS e il pacchetto bcachefs-tools siano ben integrati nell’initramfs, per assicurare che il sistema possa avviarsi correttamente.

Avvertenze e stato attuale

  • Il pacchetto bcachefs-tools su Debian stabile era stato dichiarato “verwaist” (abbandonato) e rimosso dalle versioni stabili più vecchie; era presente solo in repository sperimentali.
  • Su Ubuntu esisteva una versione del pacchetto ma non aggiornata, con manutenzione attiva ridotta.
  • Anche con il nuovo repository, l’uso di Bcachefs è consigliato solo per test se non si è certi delle proprie operazioni, specie su dati importanti, perché alcune feature (es. erasure coding, online fsck) sono ancora in via di sviluppo.
  • Potenziali incompatibilità con moduli del kernel, dipendenze, rollback se si cambia kernel frequentemente; bisogna monitorare il supporto attivo della comunità.

Caratteristiche distintive di Bcachefs da valutare

Oltre alla modalità DKMS, ci sono alcune caratteristiche che rendono davvero interessante questo filesystem:

  • Copy-on-write (COW) per dati e metadati con checksum, che aiuta a prevenire corruzioni silenziose.
  • Snapshots e compressione native; supporto per più dispositivi, modalità di replica, codifica a risparmio (erasure coding) in sviluppo.
  • Scalabilità verso sistemi molto grandi, con strumenti utente che evolvono per offrire monitoraggio e manutenzione.
  • Rischio: essendo ancora “mantenuto esternamente”, può esserci un intervallo tra il rilascio di una nuova versione del kernel e l’aggiornamento del modulo DKMS.

Repository Bcachefs

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