Lo sviluppo di Linux continua a evolversi, e con il rilascio imminente del kernel Linux 6.18, uno dei punti chiave è il potenziamento del supporto alla virtualizzazione, in particolare con Microsoft Hyper-V.

Questa novità rappresenta un ulteriore passo verso una compatibilità più profonda tra il kernel Linux e Windows, rendendo la distribuzione di ambienti misti più semplice ed efficiente.
Il supporto per Hyper-V in Linux non è una novità assoluta, ma con la versione 6.18 arrivano miglioramenti significativi in termini di performance, stabilità e compatibilità hardware. Il team di sviluppo del kernel ha infatti integrato diverse patch mirate a migliorare la gestione delle risorse virtuali, ridurre il carico del sistema e rendere più fluida l’esperienza d’uso all’interno di macchine virtuali eseguite su Hyper-V.
Microsoft Hyper-V su Linux 6.18 le principali migliorie
Tra gli aspetti più rilevanti di questo aggiornamento, spicca la maggiore efficienza nella gestione dell’I/O virtualizzato. Questa ottimizzazione si traduce in una riduzione della latenza durante l’accesso ai dischi e una migliore performance complessiva per i sistemi guest Linux su host Windows. Inoltre, viene rafforzato il supporto per i più recenti strumenti di diagnostica e monitoraggio di Hyper-V, favorendo una maggiore trasparenza e controllo da parte degli amministratori di sistema.
Linux 6.18 segna anche una tappa fondamentale nella collaborazione tra la comunità open source e Microsoft. L’azienda di Redmond, pur storicamente associata a tecnologie proprietarie, continua a contribuire attivamente allo sviluppo del kernel, soprattutto per assicurare che i propri strumenti cloud come Azure possano offrire il massimo della compatibilità con le principali distribuzioni Linux.
Per chi utilizza Linux in ambienti virtualizzati o in cloud, tenere d’occhio le novità del kernel rappresenta un vantaggio competitivo. E con Linux 6.18, le prospettive si fanno ancora più interessanti.
Fonte: Phoronix