Come installare VirtualBox su Arch Linux
VirtualBox è uno degli strumenti di virtualizzazione più popolari e accessibili, apprezzato per la sua semplicità, flessibilità e supporto multipiattaforma. Anche su Arch Linux, noto per il suo approccio rolling release e per l’attenzione al controllo dell’utente, VirtualBox può essere utilizzato senza troppi intoppi, a patto di seguire alcuni passaggi fondamentali per una corretta configurazione.

Su Arch Linux, come sempre, tutto parte da pacman
. I pacchetti necessari si trovano nei repository ufficiali, quindi non serve attingere da AUR per l’installazione di base. I pacchetti principali sono virtualbox
e virtualbox-host-modules-arch
(se stai usando il kernel di default di Arch). Se invece utilizzi un kernel personalizzato, dovrai installare i moduli corrispondenti.
Per installare VirtualBox con i moduli per il kernel di default:
sudo pacman -S virtualbox virtualbox-host-modules-arch
Dopo l’installazione, bisogna caricare i moduli del kernel richiesti da VirtualBox:
sudo modprobe vboxdrv
Altri moduli utili possono essere:
sudo modprobe vboxnetadp
sudo modprobe vboxnetflt
Per evitare di doverli caricare a ogni riavvio, si possono aggiungere a /etc/modules-load.d/virtualbox.conf
.
Per poter eseguire le macchine virtuali senza problemi di permessi, l’utente deve essere aggiunto al gruppo vboxusers
:
sudo usermod -aG vboxusers $USER
Ricorda che dovrai disconnetterti e riconnetterti (oppure riavviare) perché la modifica abbia effetto.
VirtualBox installa anche l’interfaccia grafica Qt, che puoi avviare semplicemente con il comando:
VirtualBox
Qui potrai creare, configurare ed eseguire macchine virtuali in pochi click. L’interfaccia è intuitiva, e offre tutto il necessario: dalla configurazione della RAM e dei core CPU fino alla gestione delle immagini disco virtuali e delle periferiche USB.
Le Guest Additions sono un set di driver e utility che migliorano l’integrazione tra host e macchina virtuale: risoluzioni dinamiche, condivisione degli appunti, cartelle condivise, miglioramento delle prestazioni grafiche.
Per usarle, monta l’immagine ISO fornita da VirtualBox nella macchina virtuale, avvia la VM e installa i pacchetti al suo interno. Se la macchina guest è basata su Linux, spesso dovrai installare i kernel headers e dkms
prima di eseguire lo script di installazione.
Su Arch Linux, puoi installare l’ISO localmente per comodità con:
sudo pacman -S virtualbox-guest-iso
Problemi Comuni
Uno degli ostacoli più frequenti è la mancata corrispondenza tra il kernel in uso e i moduli di VirtualBox. Se hai aggiornato il kernel ma non ancora i moduli, potresti ricevere errori all’avvio delle VM. In tal caso, assicurati che i moduli siano aggiornati e ricompilati, eventualmente con dkms
se usi kernel alternativi.
Altro punto critico è SELinux o AppArmor, se abilitati, che potrebbero bloccare alcune operazioni. Arch, per impostazione predefinita, non utilizza uno di questi, ma è bene tenerlo presente se li hai attivati manualmente.
VirtualBox su Arch Linux è perfettamente funzionante e facile da gestire, ma richiede attenzione nella configurazione iniziale, soprattutto per quanto riguarda i moduli del kernel. Una volta configurato correttamente, offre un ambiente di virtualizzazione stabile e versatile, adatto tanto a testare nuove distro quanto a gestire ambienti isolati per lavoro o sviluppo.