Mozilla suona il campanello d’allarme sull’AI integrata in Chrome

Mozilla ha recentemente espresso serie preoccupazioni riguardo l’iniziativa di Google di integrare Gemini Nano, il suo modello di intelligenza artificiale, direttamente all’interno di Chrome. Questa mossa, secondo Mozilla, rischia di rendere Chrome ancora più dominante, non solo nel mondo dei browser, ma anche nel campo emergente dell’AI sul web.

Il cuore del problema sta nelle nuove API AI che Google sta introducendo in Chrome. Queste API permettono agli sviluppatori web di sfruttare localmente Gemini Nano: tradurre testi, riassumerli, correggerli, o persino generare contenuti direttamente all’interno del browser. Mozilla teme che sviluppatori e utenti finiscano per scegliere Chrome quasi inevitabilmente, semplicemente perché offre funzionalità AI già pronte e integrate.

Brian Grinstead, senior engineer di Mozilla, ha sottolineato quanto questo approccio rappresenti un pericolo per la neutralità della piattaforma web. A suo avviso, se gli sviluppatori si orientano verso funzioni specifiche di Gemini, diventa molto più difficile portarli a implementazioni alternative su Firefox o altri browser. E tentare di “importare” queste funzioni in Firefox non risolve la questione: questo va contro la natura aperta del web . Google ha reagito sostenendo di non voler favorire un modello rispetto ad altri, e invita Mozilla a mostrare esempi concreti di questo fenomeno . Tuttavia, sebbene Google sia aperta a miglioramenti tecnici, la sua posizione rimane: le API AI per ora continueranno a basarsi su Gemini Nano all’interno di Chrome.

Secondo Mozilla, questa strategia complica la competizione tra browser e rischia di consolidare ulteriormente la dominanza di Google sia nella ricerca che nella distribuzione di intelligenze artificiali. Si teme inoltre che un numero crescente di utenti inizi a usare funzioni AI al di fuori del contesto del web tradizionale, favorendo soluzioni come ChatGPT o gli strumenti AI di Google, a scapito del traffico verso siti web classici . Anthony Enzor‑DeMeo, senior vice‑president di Firefox, definisce questa nuova fase “la rinascita delle guerre tra browser, ma in ambito AI”. Per Mozilla, mantenere la privacy e offrire libertà di scelta diventa più cruciale che mai. Enzor‑DeMeo immagina un futuro in cui Firefox possa supportare modelli AI locali, mantenendo i dati degli utenti sui loro dispositivi anziché nel cloud .

via

Potrebbe interessarti