Android e la nuova modalità Desktop per competere con i PC
La modalità Desktop di Android rappresenta un passo significativo verso la trasformazione degli smartphone in veri e propri computer portatili. L’idea di utilizzare un telefono come un PC, collegandolo a monitor, tastiera e mouse, non è nuova: Samsung ha già introdotto questa possibilità con DeX, mentre Google sta lavorando per rendere questa funzione disponibile su un numero sempre maggiore di dispositivi Android.

La modalità Desktop di Android nasce dalla combinazione di due funzionalità precedenti. La prima è il mirroring DisplayPort, introdotto con Android 14 QPR3 sui Pixel 8, che consente di duplicare lo schermo del telefono su monitor esterni compatibili. La seconda è la gestione delle finestre su Pixel Tablet, introdotta in beta con Android 15 QPR1. Unendo queste due tecnologie, Google ha sviluppato la modalità Desktop windowing on secondary displays, che permette di lavorare con più applicazioni in finestre ridimensionabili, proprio come su un computer.
Attualmente, questa funzione è disponibile solo per gli sviluppatori e risulta ancora grezza, con diversi aspetti da perfezionare. Si prevede che possa essere inclusa in un aggiornamento di Android 16, ma più probabilmente sarà pienamente operativa con Android 17. L’obiettivo è offrire agli utenti un’esperienza più simile a quella di un PC, ampliando le possibilità di utilizzo degli smartphone e riducendo la necessità di dispositivi separati per il lavoro e l’intrattenimento.
L’evoluzione della modalità Desktop di Android potrebbe cambiare il modo in cui interagiamo con la tecnologia, rendendo gli smartphone ancora più versatili e capaci di sostituire i computer tradizionali in molte situazioni.
Speriamo ma non sarà mai un pc