Microsoft si adegua al DMA

Microsoft ha annunciato importanti cambiamenti per Windows 10 e Windows 11 in risposta al Digital Markets Act (DMA), la normativa europea volta a garantire maggiore libertà di scelta agli utenti. Queste modifiche, già disponibili in fase beta, saranno completamente implementate entro luglio 2025, rivoluzionando l’esperienza d’uso del sistema operativo nell’Area Economica Europea.

Tra le novità più significative spicca la possibilità di disinstallare completamente Microsoft Edge, eliminare i risultati di Bing dalla ricerca di Windows e persino rimuovere il Microsoft Store, pur mantenendo la capacità di aggiornare le applicazioni già installate. Inoltre, gli utenti non riceveranno più suggerimenti per impostare Edge come browser predefinito, a meno che non decidano di aprirlo volontariamente. Se si seleziona un browser alternativo come Chrome o Firefox, questo verrà automaticamente aggiunto alla barra delle applicazioni, semplificando l’accesso e migliorando l’esperienza utente.

Un altro cambiamento significativo riguarda l’associazione dei tipi di file al browser predefinito. In passato, la scelta di un browser alternativo modificava solo alcuni formati, come HTTPS e HTML. Ora, invece, l’associazione si estende a un numero maggiore di protocolli, tra cui FTP e SVG, garantendo una navigazione più fluida e coerente. La ricerca di Windows si arricchisce con una nuova funzione: l’integrazione dei risultati provenienti da servizi di terze parti. Una volta installate, queste app di ricerca alternative potranno mostrare i propri risultati direttamente nella barra di Windows, offrendo agli utenti la possibilità di personalizzare l’ordine dei fornitori di risultati.

Questi aggiornamenti rappresentano una risposta diretta al DMA, una normativa entrata in vigore a marzo 2024, che impone alle grandi piattaforme tecnologiche operanti nell’UE di garantire una concorrenza più equa e una maggiore libertà di scelta per gli utenti. La legge non si applica solo a Microsoft, ma coinvolge anche altri giganti del settore tecnologico come Google, Apple e Meta.

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