GNU Linux-libre 6.17 Rilasciato

Il progetto GNU Linux-libre ha annunciato il rilascio della versione 6.17 del suo kernel, una variante del kernel Linux ufficiale completamente ripulita da componenti binari proprietari.

Rilasciato quasi in concomitanza con il rilascio do Linux 6.17, questa versione è pensata per utenti e sviluppatori che desiderano un sistema operativo coerente con i principi del software libero, in cui ogni riga di codice sia accessibile, modificabile e distribuibile senza restrizioni. Basato sul kernel Linux 6.17, GNU Linux-libre 6.17 mantiene tutte le funzionalità principali, ma rimuove i cosiddetti “blob” non liberi, ovvero firmware e driver distribuiti in forma binaria e senza codice sorgente.

GNU Linux-libre 6.17 sarà di default in Trisquel, PureOS, Hyperbola o Parabola

La filosofia del progetto è chiara: offrire un’alternativa etica e trasparente al kernel Linux tradizionale, che negli anni ha integrato sempre più componenti proprietari per garantire compatibilità con hardware chiuso. GNU Linux-libre, invece, privilegia la libertà rispetto alla comodità, proponendo un sistema che può essere studiato, adattato e condiviso senza vincoli. Questo approccio è particolarmente apprezzato da chi utilizza distribuzioni completamente libere come Trisquel, PureOS, Hyperbola o Parabola, dove il rispetto delle licenze e dei diritti degli utenti è al centro dell’esperienza.

La versione 6.17 introduce miglioramenti generali alla stabilità e alla sicurezza, in linea con le novità del kernel Linux upstream. Tuttavia, tutte le parti non libere sono state rimosse o disattivate, e il codice è stato revisionato per garantire che nessuna dipendenza proprietaria sia presente. Il processo di “deblobbing” è gestito da script automatici che analizzano il codice sorgente e rimuovono o neutralizzano le sezioni problematiche. Il risultato è un kernel che può essere compilato e distribuito in ambienti completamente liberi, senza compromettere i principi del progetto GNU.

Libertà, compatibilità e sfide tecniche

Utilizzare GNU Linux-libre significa fare una scelta consapevole, che privilegia la libertà del software rispetto alla compatibilità con tutto l’hardware disponibile. Infatti, la rimozione dei blob proprietari può comportare la perdita di supporto per alcune periferiche, in particolare schede Wi-Fi, GPU e dispositivi embedded che richiedono firmware non libero per funzionare correttamente. Tuttavia, la community del software libero ha sviluppato nel tempo driver alternativi e firmware open source per molte di queste componenti, permettendo di costruire sistemi completamente funzionanti anche con GNU Linux-libre.

La sfida principale è quella di bilanciare libertà e usabilità. Mentre il kernel Linux tradizionale punta alla massima compatibilità, GNU Linux-libre si rivolge a un pubblico più ristretto, ma estremamente motivato. Gli utenti che scelgono questo kernel sono spesso attivisti, educatori, sviluppatori e ricercatori che vogliono garantire la trasparenza del proprio ambiente informatico. In ambito educativo, ad esempio, GNU Linux-libre consente di insegnare informatica senza dipendere da software chiuso, offrendo agli studenti un accesso completo al funzionamento del sistema.

Il rilascio della versione 6.17 conferma la vitalità del progetto, che continua a seguire da vicino lo sviluppo del kernel Linux e a offrire una variante libera per ogni nuova release. Il codice sorgente è disponibile sul sito ufficiale del progetto, insieme agli script di deblobbing e alle istruzioni per la compilazione. Le distribuzioni che adottano GNU Linux-libre come kernel predefinito possono aggiornare i propri repository, mentre gli utenti avanzati possono integrarlo manualmente nel proprio sistema.

Fonte: 9to5Linux

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