Read It Later: la nuova app GNOME alternativa a Pocket
Nel panorama sempre più vasto delle applicazioni open source, ogni tanto spunta una piccola perla che riesce a risolvere un’esigenza concreta in modo elegante e integrato con l’ambiente desktop. È il caso di Read It Later, che si propone come una semplice ma efficace applicazione per salvare articoli e leggerli in un secondo momento, quando si ha davvero il tempo di farlo.

L’idea dietro Read It Later è piuttosto semplice: quante volte capita di trovare un articolo interessante durante il lavoro, la navigazione o lo studio, ma di non avere il tempo di leggerlo subito? Le soluzioni più comuni sono i segnalibri del browser o l’uso di servizi esterni come Pocket o Instapaper. Ma se si cerca qualcosa di più integrato, più libero e che rispetti la nostra privacy, Read It Later è una proposta interessante.
L’applicazione segue perfettamente le linee guida di design di GNOME. L’interfaccia è pulita, minimale, intuitiva. Non ci sono distrazioni: l’obiettivo è archiviare articoli da leggere in un secondo momento, e farlo in modo ordinato. Si può aggiungere un link manualmente, oppure — e qui arriva la parte interessante — sfruttare un’estensione del browser per salvare articoli al volo, senza dover lasciare ciò che si sta facendo.
Read It Later lavora localmente, quindi non si appoggia a servizi cloud esterni. Questo garantisce un controllo completo sui propri dati e, soprattutto, assicura la continuità del servizio senza dipendere da server o abbonamenti. Per molti utenti Linux, questo è un vantaggio enorme. Avere uno strumento di questo tipo, libero e controllabile, è in linea con la filosofia stessa del software libero.
Installare Read It Later su Linux è semplicissimo grazie a Flatpak, basta digitare:
flatpak install flathub com.belmoussaoui.ReadItLater
Il progetto è ancora nelle fasi iniziali, ma è già perfettamente funzionante e promette bene. È sviluppato in GTK4 e Rust, due tecnologie che stanno guadagnando sempre più spazio nel mondo GNOME, offrendo prestazioni solide e un’interfaccia moderna. Chi volesse contribuire allo sviluppo, trovare bug o semplicemente testare la versione più recente, può farlo direttamente dal repository GitLab.